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fabiola cenci

Profilo di fabiola cenci

Nome fabiola cenci
Su di Me Il mio percorso artistico inizia nel 1996, quando uscita dal Liceo Artistico, mi iscrivo all'Accademia di Belle Arti di Roma, corso di Pittura, conseguendo in seguito, il diploma di laurea, con tesi: L’incisione nella fiaba “volo verso l’immaginario”, discussa con il prof. Franco Berdini. In tale periodo mi ritrovo fra le mani un libro che successivamente divenne un punto di partenza, per una grande esplorazione artistica, ovvero, “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estes. Questa scoperta letteraria mi permise di conoscere altri aspetti della fiaba, un passaggio dall'adolescenza all'essere donna, senza perdere la parte delicata e primordiale. La fiaba, quindi, é una guida che mi indirizza verso la scoperta personale, collegando il mio essere con la natura, aiutandomi a capire uno dei miei più grandi amori: l'incisione. I segni non sono semplici fenditure su una superficie, ma sono l'espressione e l'appagamento della nostra essenza. Un gioco che rinnova sempre la sua sorpresa. Figure fondamentali per il mio accrescimento artistico e spirituale, incontrate dopo il mio percorso formativo ed accomunate da gentilezza e forza, sono: Minou Amirsoleimani, conosciuta quando avevo circa 20 anni. Mi accolse nel suo studio, nel quale aveva un grande torchio, e proprio li comincia le sperimentazioni incisorie. Tecniche con lastre di cartone, fondamentale scintilla tematica. Con lei ho condiviso non solo lo studio ma la cultura, aprendo la mia mente a nuovi orizzonti. Anna Maria Colucci, in arte Ma Prem Samagra, incontrata in seguito, fu un vero e proprio percorso spirituale, incastonato nel gioco. Riscoprire il “SE” attraverso la non struttura. Anni importanti per la mia formazione e proprio in questo periodo, inizio una ricerca sulla “Figura Femminile” e il suo ruolo nella società. Nel 2001 durante un seminario sulla video arte, tenuto da Italo Scelza, presso la Galleria Comunale D’arte Moderna e Contemporanea di Roma, viene presentato un mio cortometraggio dal titolo “Bene Male”, commentato da Mario Sasso e depositato presso la galleria. In seguito il mio lavoro di ricerca, si concentra sulla performance, concepita in simbiosi con altre forme di linguaggio artistico come la pittura, la musica, il teatro, video, realizzati appositamente per l’evento. Dal 2001 il mio lavoro è presente in mostre personali e collettive, nazionali ed internazionali. Considero la mia arte come un grande albero da abbracciare. Prendermene cura è una splendida missione che tento di fare al meglio. Accarezzare le sue foglie, che sanno di condivisione è per me, il concetto stesso di libertà intellettuale. Creo, tenendo sempre davanti al mio sguardo, la reciprocità vitale che unisce l'Uomo alla Natura. La MADRE TERRA ci osserva con speranza, senza giudicare il nostro operato. Questo è il mio quotidiano contributo all'Universo.
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